lunedì 17 novembre 2014

ISOLA SOMMERSA!

LA PSICOLOGIA DELL'EMERGENZA

Essendo "Psicologa dell'Isola" ed essendomi trovata nel caos alluvioni del quartiere di questi giorni, non potevo non scrivere due parole in proposito - al di là del fatto che ciò che è successo (e sta succedendo!) qui a Milano non può essere minimamente paragonato ad altre situazioni ben più drammatiche.

Mi sembra azzeccata in questo caso l'etimologia del termine "EMERGENZA", dal latino ex mergere, che letteralmente significa "venir fuori dall'acqua, venire a galla" (!!!), ad indicare quindi "ciò che emerge ed irrompe nella normalità".
La Psicologia dell'emergenza è la ricerca, la pratica e l'applicazione delle conoscenze psicologiche nei contesti di emergenza. Essa agisce sia prima sia dopo gli eventi catastrofici. L'intervento pre-evento consiste nella formazione tanto degli operatori, che interverranno in caso di emergenza, quanto delle persone a rischio (per esempio abitanti di zone sismiche); l'intervento post-evento prevede un sostegno diretto sul campo, che si attiva sin dai primissimi momenti successivi alla catastrofe. 

Generalmente, di fronte a situazioni di vita che possono generare sofferenza anche importante, si mettono in atto le cosiddette "strategie di coping", tese a fronteggiare l'evento, accettarlo e ridefinirlo in termini affrontabili; in situazioni improvvise e straordinarie, quali quelle legate a catastrofi, calamità naturali, attentati, tali strategie risultano inefficaci, per il carattere di imprevedibilità dell'evento e per la sua intensità. Basti pensare, in Italia, al terremoto in Abruzzo, all'alluvione del 2000 in Val d'Aosta o alle zone della Liguria attualmente e ripetutamente colpite dalle alluvioni ultimamente. 

Dopo un evento disastroso le principali reazioni psicologiche che possono manifestarsi sono: 
- disturbi d'Ansia, come attacchi di panico, reazioni fobiche, reazioni somatiche
- Disturbo Acuto da Stress
- Disturbo Post-Traumatico da Stress
Inoltre, si possono osservare sintomi di disagio psicologico, connotati da tristezza, rabbia, ansia, irritabilità, soprattutto nell'ambito delle relazioni interpersonali o in campo lavorativo.

L'obiettivo della Psicologia dell'emergenza è di far rientrare nel più breve tempo possibile tali reazioni all'evento traumatico: la paura che l'evento si ripeta, la rabbia verso i veri o presunti responsabili, il senso di colpa se si è sopravvissuti, la confusione, come sensazione di aver perso i propri punti di riferimento e di essere stati minati nelle proprie certezze.
In caso poi di conseguenze più invasive, quali i disturbi sopra citati, un lungo lavoro di terapia appare necessario per riconquistare il proprio benessere psicologico.

C'è una parte del terremoto che nemmeno si vede e nemmeno si ode ed è il sisma che avviene dentro, definito "Terremoto invisibile" (Grignani, 1999).