Sono tante le forme di aiuto psicologico che vengono offerte oggi, dalle diverse declinazioni cliniche alle nuove modalità di aiuto rese possibili dalla moderna tecnologia: consultazioni on-line, colloqui tramite web, possibilità di interrogare specialisti tramite e-mail rispetto alle proprie difficoltà...
Ci sono counselor, psicologi, psicoterapeuti, sedute di orientamento, di supporto, terapie di gruppo, psicoterapie, psicoanalisi...
Ugualmente la domanda di aiuto psicologico è sempre più variegata e multiforme, dettata da disagi personali e da problematiche che sembrano seguire l'accelerazione dei ritmi di vita, il susseguirsi continuo di "mode" e il rapido sviluppo della società: basta pensare alle nuove forme di dipendenze (internet, gioco compulsivo), ai suicidi per la crisi economica, al diffondersi dei disturbi alimentari legato alle mode e agli stili alimentari.
Da un lato si moltiplicano le scuole di psicologia e di specializzazione psicoterapeutica, dall'altro continuano ad evolversi e a migliorarsi strumenti diagnostici (come il DSM, strumento diagnostico per eccellenza) che cercano di "ordinare" e classificare i sintomi e i quadri di personalità.
Come muoversi in questo "mare"?
In effetti -ad oggi- ogni struttura, ospedale, ASL, centro d'ascolto, scuola, azienda, offre un supporto psicologico strettamente legato e specializzato all'ambiente in cui opera o ad una determinata patologia.
Chi invece, come me, lavora "in proprio", può offrire il suo bagaglio di strumenti e capacità anche a tutti coloro che forse non riescono ad inquadrare il proprio disagio in termini specifici, direi "etichettabili", o che vivono come ingabbiati nella propria sofferenza: può essere un disturbo ben delineato (ad esempio, attacchi di panico, fobie, stati depressivi), può essere una difficoltà a gestire aspetti della propria vita quotidiana, può essere una sofferenza che sembra non alleviarsi mai, una difficoltà nelle relazioni.
Il denominatore comune di tutte queste situazioni è l'impossibilità di vedere se stessi "diversamente", al di là e oltre la sofferenza, il non vedere vie d'uscita - ed è qui che l'intervento dello Psicologo si realizza, costruendo una relazione terapeutica con il paziente tale per cui, lavorando insieme, quest'ultimo riesca ad accedere ad altri modi di vedersi e di viversi.
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